giovedì 28 dicembre 2017

Negli ultimi tre anni, tra il 2014 e il 2017, l’Associazione Lipadusa è stata uno dei principali protagonisti della rinascita musicale di Lampedusa. Da puro complesso bandistico – fortemente radicato nelle tradizioni dell’isola - si è via via trasformata in un polo di attrazione sempre più efficace per tutte le forze che hanno cercato di imprimere una svolta alla cultura musicale lampedusana. E ha poi dato un impulso diretto alla creazione di una nuova classe di giovani musicisti, la cui formazione era stata fino a quel momento trascurata, per non dire del tutto ignorata. 
Fin dalle fasi preparatorie l’Associazione ha ad esempio sostenuto attivamente – offrendo un prezioso contributo di idee – il progetto “Le nuove vie dei canti”, promosso nelle scuole elementari e medie di Lampedusa dal Ministero dell’Istruzione e segnatamente dalla Direzione per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione. Il complesso bandistico dell’Associazione ha partecipato in prima persona – guidando il pubblico di stazione in stazione - allo spettacolo itinerante che il 5 ottobre del 2014 ha portato centinaia di bambini nelle strade e nelle piazze di Lampedusa.
Un “evento” del tutto inedito per l’isola che avvia rapidamente un inatteso circuito virtuoso. Un mese dopo, il 1 novembre, il pianoforte in dotazione alla Scuola Pirandello – fino a quel momento rimasto chiuso in un’aula e inutilizzato – viene spostato all’Aula Hub e Paolo Marzocchi tiene un seguitissimo recital solistico. Uno dei primi nella storia dell’isola. Grazie a questa ed altre iniziative si verifica un fenomeno impensabile fino a pochi mesi prima: dopo anni di stasi i corsi di musica organizzati dall’Associazione Lipadusa vedono crescere all’improvviso il numero degli iscritti, tutti ragazzi provenienti dalle scuole medie ed elementari che scoprono evidentemente il piacere di fare musica. Un successo inatteso tanto che alla fine dell’anno scolastico - nel giugno del 2015 – la Scuola tiene un applauditissimo saggio all’aperto che coinvolge centinaia di lampedusani. E non è tutto: sull’onda dell’interesse per le attività musicali stimolato da queste iniziative viene istituita nell’isola una Scuola media ad indirizzo musicale che allarga ancora di più l’offerta culturale rivolta ai giovani abitanti di Lampedusa.
Dopo pochi mesi riprende anche il progetto di educazione musicale nelle scuole promosso dal Ministero dell’Istruzione. In primavera iniziano i laboratori di canto corale, di percussioni, di danza e di drammaturgia che coinvolgono decine di classi. Un lavoro capillare che sfocia nel giugno del 2016 in un altro spettacolo itinerante, “La Battaglia di Cavallo Bianco”, che si svolge nelle grotte del Santuario della Madonna di Porto Salvo. E anche in questo caso l’Associazione Lipadusa offre il suo indispensabile contributo, fornendo strumenti, supporto logistico, sostegno artistico e organizzativo. Una collaborazione che si approfondisce e diventa ancora più stretta pochi mesi dopo, nel dicembre dello stesso anno, quando giunge a compimento anche la terza e ultima fase del progetto promosso dal Ministero. 
Il 16 dicembre nella Hall dell’Aeroporto va inscena un nuovo spettacolo, “Una rosa appesa al cielo”, che vede coinvolti come voci recitanti, strumentisti, coristi e solisti centinaia di ragazzi delle scuole di Lampedusa. In questo caso gli allievi della scuola di musica dell’Associazione si siedono allo stesso leggio degli studenti della Scuola media ad indirizzo musicale, costituendo una vera e propria orchestra di giovani e giovanissimi musicisti. Il desiderio di allargare gli orizzonti musicali dei ragazzi spinge l’Associazione ad invitare – per la prima volta nella storia di Lampedusa – un quartetto d’archi, il Quartetto Nous, che nel mese di dicembre tiene alcune seguitissime master class all’interno delle scuole e un affollatissimo concerto pubblico.
Ma l’Associazione è ormai matura per camminare sulle sue gambe anche in altri contesti:il 26 aprile i giovani alunni della scuola dell’Associazione sono ospiti su rai 2 della trasmissione televisiva “Linea Blu”,  il 3 giugno il Coro della Scuola Pirandello e la Banda Lipadusa eseguono l’Inno di Mameli, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della inaugurazione del Museo della Fiducia e del Dialogo, e pochi giorni dopo, l’11 giugno, la Scuola di musica offre nuovamente all’isola e ai suoi abitanti un festeggiatissimo concerto.
Le esperienze acquisite in due anni di intensissimo lavoro spingono l’Associazione a porsi un obiettivo più ambizioso, a dare concretezza cioè ad un sogno coltivato per molto tempo: donare all’isola un pianoforte da concerto, uno strumento che a Lampedusa non è mai approdato e che può diventare il fulcro di nuove forme di aggregazione. Il 29 novembre del 2016 viene così lanciata campagna di crowd funding che in breve tempo raccoglie il denaro sufficiente a far diventare il sogno realtà. Pochi mesi dopo, il 1 aprile del 2017, l’Area Marina Protetta si trasforma per un giorno in una vera sala da concerto che ospita il nuovissimo pianoforte acquistato grazie alla buona volontà di centinaia di cittadini di tutta Italia. Il concerto – che ha per protagonista la Wunderkammer Orchestra diretta da Carlo Tenan - viene preceduto da una tavola rotonda (alla quale partecipa anche l’allora sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini) dedicata alla vita culturale dell’isola, una dimensione spesso trascurata che invece riveste per l’Associazione un ruolo cruciale.
In questa direzione va una delle ultime iniziative promosse dall’Associazione Lipadusa, persuasa da sempre che l’unico strumento per arricchire la vita culturale di una piccola comunità come quella di Lampedusa sia quello di portare l’isola nel mondo e il mondo nell’isola. Insomma la logica dello scambio, del dono reciproco di esperienze e di idee. È stato quindi creato un vero e proprio gemellaggio musicale che ha legato Lampedusa alla città di Pistoia, capitale italiana della cultura per il 2017: il 25 maggio il Coro “Voci del Mare” di Lampedusa si è unito al coro “Voci danzanti” di Pistoia e i due complessi, insieme, hanno tenuto un concerto alla Chiesa di S. Francesco. Qualche mese dopo - tra 12 e il 14 ottobre – i ragazzi di Pistoia hanno restituito la visita ai loro “colleghi”di Lampedusa e insieme hanno dato vita ad un breve Festival: “L’Isola delle Voci”. Due concerti – uno nella nuova sala presso la “Casa della Fraternità”, dove oltre ai due cori si sono esibiti i giovani musicisti della Lipadusa e l’altro nel Santuario della Madonna di Porto Salvo – che hanno messo il sigillo su una iniziativa di altissimo valore simbolico.
E così, tra mille progetti culturali e la gestione gratuita della “Casetta Cinema” che dal 2014 permette ai bambini di Lampedusa di riunirsi settimanalmente per vedere assieme i film d’animazione in prima visione,  la Lipadusa Band continua a suonare per le vie del Paese e a partecipare ad eventi di solidarietà. Ricordiamo, tra i tanti , il concerto per la Giornata del Rifugiato del 19 giugno 2016 e la partecipazione alla serata di raccolta fondi per i territori che hanno subito il terremoto “Lampedusa For Amatrice”, il 4 settembre 2016, in seno alla giornata di solidarietà a favore della ricostruzione del Teatro di Amatrice promossa in tutta Italia da musicisti Jazz. Entrambi gli eventi sono stati documentati dal TG2.

Nonostante i gradi e i meriti acquisiti sul campo l’attività della Associazione Lipadusa non viene né premiata, né riconosciuta. Anzi sembra continuamente ostacolata e combattuta. Dal mese di giugno l’associazione non ha più una sede stabile. Al momento è ospitata temporaneamente in un locale messo a disposizione dalla Parrocchia di Lampedusa, ma presto si porrà il problema di dove potere ospitare i corsi di musica che tanto interesse hanno sollevato tra i ragazzi di Lampedusa, dove  fare le regolari prove settimanali della Banda e dove organizzare tutte le altre attività socioculturali fin qui realizzate. Senza il sostegno dell’amministrazione comunale – che sembra sorda a qualsiasi richiesta – l’Associazione si trova costretta ad affittare un nuovo locale e a chiedere un aumento delle quote di iscrizione. Soluzione niente affatto facile e scontata. Si profila dunque il rischio concreto di una interruzione dell’attività e dunque di un danno irreparabile alla stessa identità culturale dell’isola. Una prospettiva che occorre assolutamente combattere con ogni mezzo. Chiamando a raccolte tutte le forze vive dell’isola.